La sfida a 16 bit di Wasatch SoftRIP

La pipeline di rendering a 16 bit è stata introdotta nella versione 6.1 di Wasatch SoftRIP ed è stata una novità assoluta per il settore, in quanto ha perfezionato un processo di rendering già premiato. La stampa a 8 bit è stata sufficiente per la maggior parte delle esigenze per decenni e i vantaggi dei flussi di lavoro a 16 bit potrebbero non essere evidenti al di fuori delle stampe veramente critiche.

 

Se non si utilizza la gestione del colore, se sono accettabili errori di colore di alcuni delta-E o se il lavoro non prevede grigi precisi o gradienti raffinati, il rendering a 8 bit è solitamente sufficiente. Questo è spesso il caso, anche nella stampa professionale di fascia alta, ma quando non lo è, il rendering a 16 bit fa un'enorme differenza. Questa differenza può essere notevole anche quando i dati di origine hanno una profondità di soli 8 bit.

Quando la gestione del colore è attiva, il problema della quantizzazione o del "gradino" in ogni canale di colore può verificarsi a densità diverse, spezzando i grigi in un sottile arcobaleno di colori.

I due file disponibili per il download hanno lo scopo di evidenziare il problema. Il file Tiff consente di valutare i driver, i plug-in di Photoshop® e il software RIP. Il file EPS (fonte del Tiff) può eseguire la stessa valutazione per un renderer PostScript. Assicurati di stamparli con la gestione del colore attiva.

Per testare questi file, utilizza Wasatch SoftRIP versione 6.1 o superiore e assicurati che la tua configurazione di imaging utilizzi il PSS e non un vecchio mezzotono legacy che, di per sé, può avere una profondità di soli 8 bit.

sixteenBitChallenge